Pandemia e il paradosso dell’ingorgo della nostra economia

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Pandemia e il paradosso dell’ingorgo della nostra economia

Avete presente quando in autostrada stiamo viaggiando a 130 km/h e vediamo segnalato un ingorgo nelle vicinanze; all’improvviso scorgiamo le luci lampeggianti delle auto ferme davanti a noi e siamo costretti a frenare bruscamente fino ad arrestare la macchina, per poi spegnere subito dopo il motore perché l’ingorgo sembra più complesso del solito?

Ecco, la pandemia credo abbia avuto lo stesso effetto sulla nostra economia.

Apparentemente siamo stati fermi con il motore spento per due mesi (marzo e aprile) e poi, dal 4 maggio, abbiamo rimesso in moto e abbiamo ricominciato a muoverci.

Ma, così come succede in occasione degli ingorghi, quando riprendi a partire non riesci a viaggiare subito a 130 km/h. Inizi tutta una serie di “stop and go”, ti infili in una corsia che pensi possa essere più veloce e, quasi matematicamente, subito rallenta e vedi le corsie accanto scorrere in modo più fluido. Solo dopo un bel po’ di tempo riesci a tornare a viaggiare alla tua velocità di crociera.

Con la pandemia è accaduto qualcosa di molto simile.

Solo che alcune “auto”, per le caratteristiche del loro business, ancora non si possono rimettere in moto.

Altre non hanno più benzina e non ce la faranno ad arrivare al prossimo distributore.

Le auto ferme che necessitano del carroattrezzi cominciano a essere molte, e le corsie d’emergenza sono intasate.

Inoltre, bisogna mantenere la distanza di sicurezza e ciò rende ancora più lenta la ripartenza.

Diverse auto, per effetto del ritardo, cambieranno i propri programmi, modificando il percorso del viaggio o rinunciando a fermarsi per un ristoro.

E all’orizzonte si vede minaccioso e drammatico il casello del pedaggio, che oltre a riscuotere denaro, renderà ancora più lento lo scorrimento e ingolferà ulteriormente le strade.

Sommando tutti questi rallentamenti, la pandemia non ha bloccato l’economia del nostro Paese per due mesi, ma probabilmente per tutto l’anno e forse qualcosa di più.

Non so quanto le persone, ma soprattutto le istituzioni, se ne stanno rendendo davvero conto.

A mio avviso serve un intervento corale e sinergico da parte di tutti gli attori in causa e tutti gli stakeholder per far tornare a viaggiare la nostra economia: Europa, Governo, Politica, Istituzioni, Imprenditori, Dipendenti, Sindacati, ecc.

Ma deve essere un intervento svolto da persone dotate di visione, capacità strategica, serietà, senso di responsabilità e volontà di collaborazione.

Altrimenti il rischio è quello che dentro ogni “auto” il conducente, italiano o straniero che sia, pensi “la prossima volta non mi metterò più in viaggio su queste strade!”

 

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